Figli di schiave di origine africana e di fiorentini, accolti all’Istituto degli Innocenti nella seconda metà del XV secolo: martedì 28 febbraio un incontro farà luce su un pezzo di storia dell’Africa e di Firenze, per molti lati ancora inedito e poco esplorato. L’iniziativa, intitolata "Bambini di origine mista agli Innocenti: il Rinascimento fiorentino incontra l’Africa sub-sahariana", è organizzata dall’Istituto degli Innocenti in collaborazione con la New York University of Florence, nell’ambito del Black History Month Florence, rassegna dedicata alla storia della popolazione di colore che coinvolge numerosi spazi e interlocutori a Firenze, fino ai primi di marzo 2017. L'appuntamento è in programma alle ore 18 in Sala Poccetti, piazza SS. Annunziata 13.

Fulcro dell’incontro, introdotto da Antonella Schena, direttrice Biblioteca Innocenti Library, Erika Bernacchi, ricercatrice, Servizio cooperazione internazionale dell’Istituto degli Innocenti, e Matias Mesquita, Associazione Njinga Mbande, sarà l’intervento di Kate Lowe, docente di Storia e cultura del Rinascimento al QueenMary University di Londra e co-direttrice del Centro Studi sul Rinascimento ed Età moderna (Crems).

La Prof.ssa Kate Lowe farà luce su una pagina poco conosciuta della storia dell’Istituto degli Innocenti, quella dei bambini di origine mista lasciati agli Innocenti a partire dalla seconda metà del quindicesimo secolo, figli di madri africane e generalmente padre fiorentino. È infatti in questo periodo che Firenze conosce un aumento della popolazione di origine africana. Mentre in precedenza la presenza africana era stata sporadica, a seguito dei viaggi dei portoghesi nella costa occidentale dell’Africa un numero crescente di schiavi africani arrivò a Firenze. Molta parte degli schiavi era costituita da donne, che in alcuni casi rimanevano incinte di uomini fiorentini a seguito di relazioni consensuali o forzate. I documenti d’archivio degli Innocenti offrono una preziosa testimonianza di questi incontri sia fisici che culturali in aperto contrasto con le rappresentazioni figurative dei bambini degli Innocenti dell’epoca: comunemente bianchi e spesso raffigurati in forma idealizzata con i capelli biondi.

Kate Lowe ha insegnato nelle Università di Hong Kong, Londra, Cambridge e Birmingham e ha avuto assegni di ricerca presso l’Università di Harvard di Helsinky di Chapel Hill e la New York University. Ha all’attivo numerose pubblicazioni sul Rinascimento italiano, sui legami culturali tra Italia e Portogallo e sulla popolazione africana nera nel Rinascimento europeo. Di prossima uscita un volume sugli omicidi nell’Italia del Rinascimento co-edito con Trevor Dean per Cambridge University Press.

Last update: 01/24/2019 - 17:43