Enti locali, scuola e integrazione

Due giornate di lavoro per portare a sistema esperienze positive, confrontare i patti educativi di territorio e mettere in evidenza le possibilità di scambio interculturale.
A confronto “Quattro Italie”: le grandi città; le piccole e medie città; i piccoli centri e i Comuni montani.

Che differenza esiste tra il Nord e il Sud del Paese riguardo ai temi dell'integrazione di alunni e studenti nella scuola? Quali le buone pratiche? Come si muovono le grandi città e i piccoli centri su questo tema? Sono alcune delle domande alla quali, politici ed esperti, cercheranno di rispondere al seminario nazionale “Enti locali, scuola e integrazione” (programma tra gli allegati).

Due giornate di lavoro promosse dal Direzione generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in collaborazione con l'Ufficio scolastico della Regione Toscana, Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, Associazione nazionale comuni italiani e Istituto degli Innocenti. Il seminario si tiene giovedì 8 e venerdì 9 marzo a Firenze presso gli Innocenti in Piazza Santissima Annunziata 12.

I lavori saranno aperti dal ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi; l'assessore alla Istruzione e vice presidente della Regione Toscana Stella Targetti; l'assessore all'Educazione del Comune di Firenze, Rosa Maria De Giorgi; il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana Angela Palamone e dalla presidente dell'Istituto degli Innocenti, Alessandra Maggi.

Filo conduttore l'argomento “Quattro Italie a confronto. Il paesaggio multiculturale della scuola italiana”, tema sviluppato da Vinicio Ongini, della Direzione generale per lo studente del Miur e coordinatore scientifico del seminario. Quattro le sezioni: le grandi città; le piccole e medie città; i piccoli centri e i Comuni montani.

Tre invece gli obiettivi trasversali del seminario: portare a sistema le esperienze positive, confrontare i patti educativi di territorio e mettere in evidenza le possibilità di scambio interculturale.

«Quando di parla del prefisso multi come multi-culturalità - spiega Ongini - non si tratta solo di molte culture, molte presenze, molte lingue ma significa anche che, per la costruzione di una buona integrazione, ci vogliono molte mani. Negli ultimi decenni l'Italia è cambiata. É diventata più colorata, più ricca di diversità che significa, se gestita bene, una ulteriore occasione di cambiamento».

Durante il seminario si parlerà di seconde generazioni e di resilienza; di sistema formativo integrato e di apprendimento della lingua italiana; di piani di gestione della diversità e di esperienze di integrazione. É prevista una sessione plenaria sul cinema e la scuola multiculturale a cura del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza. Concluderanno i lavori una tavola rotonda e l'intervento di Maria Cecilia Guerra sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. (sp)

Per partecipare al seminario è necessaria l'iscrizione. Le richieste saranno accolte fino all'esaurimento dei posti disponibili.

Last update: 05/03/2012 - 12:41