La scuola italiana si racconta
Tante esperienze al Convegno Education 2.0
17 October 2011
Le tante esperienze raccontate al Convegno Education 2.0 testimoniano una scuola italiana in difficoltà ma molto viva e in grado di offrire ai ragazzi percorsi d'eccellenza e al passo con l'utilizzo delle nuove tecnologie.
L'incontro si è aperto con i saluti della presidente dell'Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi che ha ricordato l'impegno dell'Istituto con i percorsi di educazione al patrimonio storico-artistico, con le collaborazioni, tra gli altri, con il Corriere della Sera e con Google Italia nella diffusione di un buon uso della rete nelle scuole toscane.
Il convegno è stato aperto da Luigi Berlinguer, direttore della rivista on line Education 2.0 che ha organizzato la giornata di lavori.
Dato l'alto numero degli interventi tre sessioni si sono svolte in contemporanea in spazi diversi, si è parlato infatti di Innovazioni curriculari, metodologiche e disciplinari, Progetti in rete e territorialità e di Strumenti e idee per la didattica digitale e gli ambienti virtuali.
Quest'ultima sessione è stata senza dubbio la più partecipata e ha visto l'avvicendarsi di tante singole esperienze diffuse su tutte il territorio nazionale.
Sono stati gli insegnanti a prendere la parola e a raccontare come hanno utilizzato con i propri allievi le potenzialità delle nuove tecnologie in classe. Dall'insegnante di scuola media Maria Castagna che ha realizzato insieme agli allievi dei blog dedicati ai racconti fantasy e alla poesia per farli appassionare alla scrittura e alla lettura, fino al professor Ficara dell' IIS Furci Siculo che ha aperto un blog di informazione scientifica.
Molto interessante anche l'esperienza della professoressa Fisicaro che ha utilizzato diversi social network per far lavorare i propri studenti di un liceo classico siciliano sui Promessi sposi del Manzoni; sono stati utilizzate classi virtuali su Facebook e Twitter, prodotti file mp3 a disposizione su iTunes e video per raccontare i fatti narrati nel romanzo.
C'è poi chi ha utilizzato le nuove tecnologie per aiutare i ragazzi a capire la matematica e chi per migliorare la conoscenza della storia, e chi, come la professoressa Rita Tegon che ha realizzato il progetto “Il nemico di tutti” dedicato al tema dei pirati, partendo dall'antichità per arrivare all'oggi con i pirati che violano il copyright, tra i tanti strumenti utilizzati anche Second Life il mondo virtuale, utilizzato per fare didattica immersiva. Per la Tegon l'utilizzo delle nuove tecnologie ha cambiato tutti i paradigmi tanto che la valutazione dell'esperienza è stata fatta insieme agli studenti, perchè sono cambiati anche i rapporti tra insegnante e allievi facendo saltare il classico schema gerarchico.
Anche Antonella Baldini insegnante della Scuola Kassel di Firenze ha illustrato la forza dirompente delle nuove tecnologie a scuola che lei ha utilizzato per far comprendere e far realizzare ai ragazzi una mappa grazie al laboratorio Esplora e racconta di Trool e Google Italia.
Secondo la Baldini ciò che ha anche molto stimolato i ragazzi è il fatto che il lavoro fosse pubblico e potesse essere visto da tutti. Inoltre questa esperienza ha portato l'ambiente reale, ovvero il territorio, dentro l'ambiente virtuale che ha portato ad un miglioramento in varie discipline.
Anche Marco Rossi-Doria, maestro di strada, è intervenuto sull'argomento ricordando che in tante sue esperienze il virtuale ha salvato i ragazzi dal reale mentre talvolta è accaduto il contrario, ha invitato quindi tutti a non essere sospettosi verso la tecnologie sempre senza dimenticare una parte importante legata alla materialità della vita e all'esperienza fatta in gruppo dai ragazzi.
La giornata ha sì messo in luce tante esperienze ma queste restano spesso slegate tra loro e poco sistematizzate come se fossero piccoli germogli che attecchiscono casualmente, è necessario farli sopravvivere e crescere perchè tutti gli studenti possano avere le stesse opportunità. (francesca conti)
Last update: 05/28/2012 - 13:19