I bambini non vogliono il pizzo
Un libro per la scuola primaria contro mafie e bullismo
22 May 2012
Il 23 maggio 1992, a Capaci a pochi chilometri da Palermo, la mafia in un attentato uccideva con 500 kg di tritolo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
Cinquantasette giorni dopo un altro attentato mafioso. A Palermo un'auto bomba con 100 kg di esplosivo, in via D'Amelio, assassinava anche l'amico e collega di Falcone, Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.
In occasione del ventennale dell'attentato a Falcone e Borsellino, per ricordare i due magistrati e che la lotta alle mafie non è finita è appena uscito un libro per bambini (ma anche per insegnanti e genitori): “I bambini non vogliono il pizzo” di Anna Sarfatti con illustrazioni di Serena Riglietti.
Il volume, pubblicato da Mondadori nella collana I sassolini oro, è scritto in rima, a misura di bambino, per far loro comprendere cosa sono pizzo e mafia, ma anche il bullismo, ed educarli alla legalità.
«Ho dedicato gli ultimi venti anni della mia vita a girare nelle scuole di tutta Italia e a ribadire a ragazzi di ogni età che la mafia si può sconfiggere grazie alla responsabilità e alla rivendicazione della legalità a tutti i livelli – scrive nella presentazione del volume Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone – Il mio augurio è che in tutte le scuole la storia di Anna Sarfatti circoli, circoli, circoli».
L'autrice, prima di scrivere un libro per bambini sul complesso fenomeno criminale della mafia, ha riflettuto molto: «Ho pensato a una via di ingresso comprensibile e vicina alle loro esperienze – spiega nell'introduzione – individuandola nel bullismo, fenomeno purtroppo conosciuto nella scuola che ricorre alla violenza e alla prepotenza per intimorire e costringere le vittime al silenzio».
Il libro parte da una storia di bullismo in una scuola dove i protagonisti sono Margherita, i cui genitori hanno inaugurato una pizzeria; compagne e compagni di classe della bambina; Salvo, il bullo della classe che minaccia i compagni di scuola e frequenta Angelo, cugino malavitoso; la maestra Rosa che scopre le azioni di Salvo ed è sostegno e aiuto agli alunni.
La pizzeria Il Re Calzone ha successo ma Margherita scopre che il babbo è costretto a pagare il pizzo a Salvatore. Quando non ci sono più soldi per pagare, la pizzeria subisce un attentato. Si scopre che anche i genitori di altri compagni di scuola sono costretti a subire le estorsioni e a pagare l'odiato pizzo.
«Bullismo e pizzo disegnano due tracciati che spesso corrono in parallelo, lungo i quali si snoda il racconto – evidenzia Sarfatti – Salvo, verso i suoi compagni, si comporta da bullo probabilmente perché è figlio di una cultura che gli ha trasmesso questi disvalori e il suo personaggio mi ha consentito di introdurre il tema del pizzo».
L'autrice, attraverso i protagonisti della storia vuole aiutare gli alunni a riflettere sul comportamento del bullo ma anche e soprattutto su quei comportamenti che favoriscono la convivenza civile e rispetto della legge. E offre una via di uscita anche a Salvo. A scuola arriva una persona il cui fratello poliziotto è stato ucciso. Era nella scorta di un magistrato assassinato dalla mafia. Racconta la storia di suo fratello e non cerca vendetta, come vorrebbe Salvo, ma crede nella giustizia e nella legge. Il bambino per la prima volta capisce che è possibile vivere senza violenza e senza vendetta.
Bambini e genitori, dopo l'attentato alla pizzeria del babbo di Margherita, trovano la forza di ribellarsi all'ingiustizia e decidono di formare un'associazione. In corteo, con il sindaco in testa che ha accolto la richiesta di un bambino di intitolare la scuola a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sfilano per la città. Tutti insieme con una parola d'ordine “Mai più pizzo!”
Anna Sarfatti è nata a Firenze nel 1950. Insegnante in pensione, ha insegnato nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria. Traduttrice di Theodor Seuss, uno dei massimi rappresentanti americani della letteratura per l'infanzia, ha scritto una ventina di libri per bambini, saggi di pedagogia e articoli per riviste. Tra i libri pubblicati per Mondadori "Quante tante donne" e "La Costituzione raccontata ai bambini", "Fulmine, un cane coraggioso". Recentemente con l'ex magistrato Gherardo Colombo per la casa editrice Salani ha pubblicato “Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini” e “Educare alla legalità. Suggerimenti pratici e non per genitori e insegnanti”. (sp)
Last update: 11/22/2018 - 16:32