Marcia della Pace

Cinquant'anni fa - era il 24 settembre 1961 - nasceva la Marcia per la Pace. Un corteo non-violento marciò per ventiquattro chilometri, da Perugia ad Assisi, per testimoniare la propria adesione alla pace e la fratellanza tra i popoli e contro tutte le guerre.

Un'iniziativa organizzata dal filosofo e poeta gandhiano Aldo Capitini che riscosse immediato successo. In quell'occasione nacque la multicolore Bandiera della Pace diventata simbolo dell'opposizione non-violenta a tutte le guerre.

La Marcia - proposta con cadenza biennale dai movimenti pacifisti e dalle associazioni - nel 2011 è arrivata alla XIX edizione. Come accade ormai da anni, aderiscono alla manifestazione anche il Comune di Borgo San Lorenzo e il Villaggio La Brocchi, uno dei 130 centri del Servizio di protezione rifugiati e richiedenti asilo gestito dall'associazione Progetto Accoglienza.

L'associazione e il Villaggio La Brocchi, per sabato 10 settembre dalle 10.00 alle 12.00, organizzano un momento di riflessione per la preparazione alla Marcia che quest'anno si tiene il 25 settembre.

Ne parla il presidente dell'associazione Luigi Andreini: «Sarà un appuntamento introdotto da Massimo Toschi, consulente per le politiche di cooperazione del presidente della Regione Enrico Rossi al quale è stata invitata la Consulta del Terzo settore, organo consultivo della Società della Salute. L'incontro sarà l'occasione per una riflessione e la preparazione alla Marcia su temi che riguardano l'estensione dei diritti e la tutela delle fasce fragili e vulnerabili come migranti, anziani, bambini. Cercheremo di partire per la Marcia con un pullman di volontari, giovani, rappresentanti degli Enti locali e associazioni tra le quali Libera, molto presente in Mugello».

Il Villaggio continua l'accoglienza alle famiglie migranti che richiedono asilo «Abbiamo risposto all'appello della Regione Toscana sull'accoglienza ai profughi – spiega Andreini – e siamo in grado di accogliere una famiglia in più di quelle previste. Dal 2004 ad oggi il Villaggio ha ospitato una trentina di famiglie che diventano un centinaio ma se contiamo l'attività degli anni precedenti. Nel frattempo prendono più corpo l'attività di ristorazione, la formazione, i convegni, gli incontri e le varie attività organizzate nel Centro di accoglienza». (sp)

Last update: 05/31/2012 - 11:06