Prato e Firenze, un intreccio lungo 600 anni

Prato e Firenze insieme, per un evento dedicato a Francesco Datini, nell’anno del VI centenario dalla morte di una delle figure più moderne del medioevo, che con il proprio testamento contribuì alla nascita dello Spedale degli Innocenti. La serata, a cui hanno preso parte alcune tra le massime autorità pratesi e fiorentine, ha avuto luogo il 30 settembre agli Innocenti.

Un atto di generosità quello di Datini, che lega simbolicamente le due città. E anche grazie alla reciproca vicinanza Prato e Firenze sono riuscite nel corso dei secoli a crescere e a prosperare.

Per ricordare il gesto di Francesco Datini, la Camera di Commercio di Prato ha deciso di aderire alla campagna “Adotta un'opera d'arte” del Museo degli Innocenti, lanciata da tempo per sostenere alcuni importanti restauri di opere del futuro museo. Si tratta del Busto di Cione di Lapo Pollini, terracotta policroma raffigurante il fondatore dell’Ospedale di Santa Maria della Scala, che accoglieva i trovatelli prima della creazione degli Innocenti.

La campagna "Adotta un'opera d'arte" del Mudi nasce per finanziare il restauro di ventiquattro opere che necessitano di interventi conservativi urgenti. Testimonial dell'iniziativa il giovane gallerista Fabrizio Moretti, protagonista di un video promozionale, da lui gratuitamente prodotto, presentato durante la serata.


Il testamento datiniano è lo specchio di un cambiamento profondo che stava interessando la cultura dell’epoca: un cambiamento che coinvolgeva innanzitutto la concezione della ricchezza, non più vista come accumulo infruttuoso di beni, ma come motore responsabile dell’economia e della società. In questo quadro, la stessa assistenza ai bisognosi non era più sostanzialmente delegata alla carità religiosa come in passato, ma vedeva come nuovi protagonisti la città e le sue componenti civili, che attraverso una nuova politica assistenziale, si assumevano la responsabilità del benessere dei cittadini.

E’ in questo contesto, e per rispondere a questi problemi, che si inserisce il legato datiniano da cui è scaturita la costruzione dell’Ospedale degli Innocenti. Le disposizioni in esso contenute impedivano che quei fondi fossero dirottati verso generiche forme di assistenza. Non è un caso che, per ottenere l’effettiva liquidazione, si sia dovuto attendere nove anni, quando lo Spedale di Santa Maria Nuova, al quale era stato in origine destinato il lascito, dichiarò di non essere in grado di portare avanti il progetto e l’Arte della Seta lo assunse in proprio, acquistando il terreno sul quale costruire la nuova struttura. (f.con.)


Last update: 06/21/2012 - 15:49