Affido familiare in Toscana

Ma come si diventa genitori affidatari? Non tutti sanno che coppie sposate e conviventi ma anche persone single posso diventarlo a tempo pieno o part-time. La storia di mamma Stefania che - da 13 anni - ha in affidamento Anna.

«L'affidamento familiare è stata un'occasione di crescita per noi e per i nostri figli...», «Fatica e arricchimento rimbalzano nella testa e nel cuore...», «Inizialmente è stata una bellissima occasione per esprimere la nostra genitorialità. Ora, con grande soddisfazione, la cosa più naturale che ci viene da fare».

Sono solo alcune delle frasi pronunciate da coloro che hanno deciso di diventare genitori affidatari e che al rientro del bambini nella famiglia biologica sottolineano una cosa estremamente importante: «Anche se lascia un po' di vuoto non può che essere un successo».

Ma cosa è l'affidamento familiare e quanto dura? Può essere una forma di volontariato di famiglia ma soprattutto la possibilità di dare a un bambino una opportunità per vivere serenamente un momento difficile della sua vita. Oppure può essere mettersi in gioco e aprirsi ad un'altra realtà ed essere di aiuto agli altri. La sua durata è per periodi più o meno brevi - a meno che il Tribunale per i minorenni non decida per un periodo più lungo - non supera i ventiquattro mesi. Però una cosa è certa: di genitori affidatari, anche part-time, c'è sempre bisogno.

Ma su che tipo di appoggio possono contare le famiglie affidatarie e quelle biologiche? Il più importante è quello del Centro Affidi del Comune di Firenze nel quale gli psicologi e gli assistenti sociali, separatamente, hanno appuntamenti con le famiglie e i minori in affido, per parlare delle situazioni e degli eventuali problemi.


Famiglie affidatarie a tempo pieno e part-time anche se conviventi o single

Ma cosa è l'affidamento familiare e come si diventa famiglia affidataria? É previsto delle norme contenute nella legge 184/83, dalle modifiche previste dalla legge 149/01 e dal DPR 616/77 il cui obiettivo primario è fare in modo che il minore possa rientrare nel proprio nucleo familiare.

«Se una famiglia è interessata all'affido – spiega Sandra Di Rocco, responsabile del P.O. Interventi minori e famiglia del Comune di Firenze – può chiamare il Centro Affidi. È poi fissato un appuntamento con il personale addetto che si occupa dell'informazione e della formazione. Viene fatta anche un'indagine nell'abitazione di chi vuole diventare genitore affidatario e sono approfondite le motivazioni per capire se la famiglia è adeguata al compito che deve svolgere.
É importante capire se può svolgere un compito così importante perché in passato ci sono state alcune famiglie affidatarie che non sono state in grado di portare avanti l'affido. Per questo è fondamentale che venga fatto un lavoro in rete con tutti gli operatori. Per le famiglie affidatarie è estremamente importante comprendere che stanno facendo un servizio ed è fondamentale accettare la famiglia biologica del bambino e non sentirne il possesso».

Ma l'iter per l'affido seguito da Stefania oggi non è più possibile. «Il fatto che mamma Stefania abbia ottenuto l'affido di Anna come volontaria di Casa Bambini – spiegano al Centro Affidi di Firenze – non significa che l'affido si possa ottenere attraverso il volontariato. È bene che si sappia che l'affido di Anna è accaduto diversi anni fa e oggi le cose sono cambiate».

Oltre all'affido a tempo pieno come quello di Stefania esiste anche l'affido part-time. Nel caso di un affido a tempo parziale il piccolo sta con la famiglia affidataria durante il fine settimana oppure durante il periodo di vacanza ma può stare anche durante il giorno.

L'accoglienza di un bambino in affido contribuisce alla sua crescita in un ambiente protetto dal punto di vista affettivo. Non tutti sanno però che l'affido, sia a tempo pieno che a tempo parziale, non è riservato solo alle coppie regolarmente sposate. Anche le coppie che convivono e le persone singole possono diventare genitori affidatari.


I numeri dell'affido in Toscana e a Firenze


Lo scorso 17 giugno, all'Istituto degli Innocenti, è stato presentato il rapporto della Regione Toscana “Servizi e interventi sociali per bambini, ragazzi e famiglie” riferito al triennio 2006-2008. Secondo i dati raccolti ed elaborati dal Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza, gestito dall’Istituto degli Innocenti, al 31 dicembre 2008 risultano 1319 affidamenti familiari in corso, dei quali il 52,9% intrafamiliari e il 47,1% eterofamiliari.

La fascia d'età dei minori in affido in Toscana è mediamente alta: quasi il 60% è risultata tra 11 e 17 anni. La quota più alta (il 32,2%) era quella tra 15 e 17 anni, seguita dai minori tra 6 e 10 anni con il 25,8%. Il 24,7% aveva tra 11 e 14 anni, il 13,5 nella fascia tra 3 e 5 anni e solamente il 3,8% erano piccoli con meno di 24 mesi. Gli affidi part-time, a fine 2008 erano 203 (nel 2007 se ne contavano 175 e 178 nel 2006) dei quali 11 a parenti e 138 a una famiglia.

Al 31 dicembre 2008, le famiglie disponibili all'affidamento, in tutta la regione, erano un migliaio (1.004) di cui 665 con l'affido in corso.

Dal data base del Centro Affidi di Firenze – aggiornato al 31 dicembre 2009 - risultano 113 nuclei familiari affidatari, di cui 17 single e 96 coppie. Gli affidi a tempo pieno sono 50 mentre quelli part-time 16. Quasi uguale il numero di italiani (32) e di stranieri (34) come è quasi di pari numero il genere (35 maschi e 31 femmine). La maggior parte dei bambini in affido è nella fascia di età 6-10 anni (29) seguiti dalla fascia 11-13 (sono 12) e dai ragazzi tra 14 e 17 anni (9). I bambini tra 0 e 3 anni sono 3 mentre sono 6 quelli fra 4 e 5 anni ma ci sono anche 7 ragazzi in affido che hanno più di 18 anni.


La sensibilizzazione anche nei Quartieri e nelle scuole

A Firenze si lavora sulla cultura dell'accoglienza da qualche anno. Di Rocco spiega come: «Abbiamo iniziato nel 2009 facendo sensibilizzazione capillare nelle parrocchie e nelle Case del popolo del Quartiere 3 attraverso serate nelle quali si spiegava cosa è l'affidamento. Questi appuntamenti sono continuati nel Q4 nel mese di giugno 2010 e da settembre 2010 abbiamo in programma di proseguire nel Q5. Il lavoro di divulgazione continuerà poi anche con il Q1 e Q2. Ma vogliamo fare opera di sensibilizzazione anche nelle scuole».

Gli incontri negli istituti scolastici sono previsti nell'anno scolastico 2010/2011. «All'inizio dell'anno scolastico verranno fatti degli incontri preliminari con gli insegnanti – dice Mariella Giunti, assistente sociale del Centro affidi di Firenze - per capire meglio come portare avanti il lavoro con i ragazzi e con le famiglie per divulgare la cultura dell'accoglienza».

Il lavoro nelle scuole si svolge in tre fasi: per gli insegnanti, per i bambini e per i genitori. La prima – di tipo informativo/formativo - rivolta al corpo insegnante è propedeutica all’impostazione e alla realizzazione di attività pensate per i bambini e per i genitori. Sono incontri nei quali vengono affrontati i vissuti del bambino in affido, le principali dinamiche che possono svilupparsi in ambito scolastico, lo scambio di emozioni e considerazioni condivise fra gli operatori e la messa a punto di strumenti operativi utilizzabili in ambito didattico.

Segue poi - attraverso linguaggi ludico-espressivi - la fase delle attività rivolte ai bambini. Queste attività hanno l'obiettivo di sensibilizzare bambini e ragazzi sul tema dell'accoglienza e della diversità e stimolare il confronto intorno a concetti di solidarietà e accoglienza. Gli incontri hanno anche lo scopo di aiutarli a riflettere sull'importanza che ogni bambino ha di vivere in una famiglia che lo accolga, lo protegga e favorisca la sua crescita.

La terza fase, per i genitori, vuole invece di favorire la riflessione sul tema dei diritti dei bambini e dell’accoglienza nelle sue diverse espressioni. (sp)

Per informazioni:
Centro Affidi del Comune di Firenze
Tel. 055 2616436 - Fax 055 2616432
email: centroaffidi@comune.fi.it

Vedi anche:
L'esperienza di una famiglia affidataria a tempo pieno

Documenti:
Il depliant informativo del Centro Affidi di Firenze (pdf-819kb)
Rapporto “Servizi e interventi sociali per bambini, ragazzi e famiglie” della Regione Toscana (file .zip - 6.2Mb)

Last update: 06/25/2012 - 15:54