mani intrecciate per esprimere solidarietà

La violenza di genere è un fenomeno su cui occorre tenere alta l’attenzione, individuando strategie efficaci per combatterlo ma anche per prevenirlo: secondo i dati del Quindicesimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, le donne che nel 2022, nella nostra regione, si sono rivolte a un Centro antiviolenza sono state 4.592, mentre a livello nazionale si contano 34.500 richieste arrivate ad uno dei 373 Centri antiviolenza distribuiti su tutto il territorio. Per arginare questa tendenza nel 2022 i partner del programma antiviolenza sostenuto dalla Regione Toscana La Rete di Nicoletta – fra i quali ci sono il Comune di Firenze e Artemisia – hanno elaborato le Linee di indirizzo per la presa in carico delle donne e dei minorenni vittime di violenza di genere, con l’obiettivo di costruire modalità operative sempre più condivise e integrate e formare gli operatori che a ogni titolo entrano in contatto con donne anche minorenni, con o senza figli, vittime del fenomeno.

Il 15 aprile scorso nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, La Rete di Nicoletta ha fatto il punto sul primo anno di sperimentazione (2023) di questo importante documento. Nell’occasione sono stati presentati anche alcuni risultati dell’indagine realizzata dall’Istituto degli Innocenti in collaborazione con la stessa Rete per verificare e monitorare l’applicazione delle Linee di indirizzo, pubblicati nel report Monitoraggio e valutazione delle Linee di indirizzo per post e non emergenza della Rete di Nicoletta.

La ricerca, avviata a giugno 2023 e terminata a marzo 2024, si è proposta di misurare l’efficacia del documento ed evidenziarne criticità e possibili soluzioni. All’analisi quantitativa si è affiancata quella qualitativa, con l’intento di comprendere se e come le Linee di indirizzo siano state recepite dalle operatrici e dagli operatori dei servizi, del Codice Rosa e del Centro antiviolenza Artemisia.

L’indagine – a cui hanno partecipato 110 professionisti, di cui 90 assistenti sociali, 14 psicologhe e psicoterapeute, 4 educatrici, 2 counselor - ha previsto la realizzazione di alcuni focus group e la somministrazione di un questionario quali-quantitativo.

I dati fotografano un quadro complesso sull’applicazione delle Linee di indirizzo mettendo in luce da un lato un’applicazione sufficiente ma non a pieno regime del documento e dall’altro la necessità di implementare le Linee di indirizzo, sia nella parte procedurale che nelle raccomandazioni.

Fra le proposte scaturite dai focus group con le operatrici e gli operatori - che hanno tenuto conto del parere espresso dalle donne vittime di violenza - emerge, fra l’altro, il bisogno di una maggiore integrazione dei servizi, di un coordinamento più stabile e di un miglioramento dell’efficacia delle azioni previste attraverso una maggiore attenzione al vissuto emotivo della donna vittima di violenza.

Un altro elemento di riflessione importante riguarda il ruolo degli assistenti sociali e delle altre figure che ruotano attorno al percorso della donna che ha subito violenza, il carico emotivo che ne deriva e la deontologia professionale.

Le risposte delle operatrici e degli operatori coinvolti hanno evidenziato difficoltà che vanno oltre le procedure investendo il campo emotivo e culturale, ma anche la disponibilità alla crescita professionale.

Last update: 05/15/2024 - 16:23